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Disturbi specifici dell'apprendimento: la dislessia
Nuovo: Sperimentazione formale dell'uso di Knowledge Master per l'apprendimento dello studente
dislessico
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La
dislessia riguarda milioni di bambini e adulti nel mondo.
Questa
disfunzione non è dovuta a
limitazioni intellettive: il dislessico è spesso intelligente ed
anche dotato, creativo e intuitivo.
Alcuni nomi famosi di persone dislessiche, o che avevano sintomi di
dislessia o di altri problemi dell’apprendimento: Harry Belafonte,
il Gen. George Patton, Michael Faraday, John Lennon, Albert Einstein,
Pablo Picasso, Lewis Carrol, Hans Christian Andersen, e tanti altri
… Ma queste persone non hanno avuto successo "nonostante" la
dislessia; un altro approccio può essere che hanno vinto perché
avevano la dislessia, come è proverbiale la creatività anche nei soggetti
affetti da DDA.
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Anche se non ci sono due
dislessici uguali, i sintomi più frequenti
sono sempre:
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la difficoltà ad apprendere da mezzi
essenzialmente linguistici, per ragioni non ovvie né
"visibili",
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la difficoltà
al trattamento sequenziale delle informazioni, come avviene per la
lingua parlata e scritta.
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Il dislessico ha capacità di elaborazione prevalentemente globale, ed
impara con altre strategie cognitive:
pensa in modo non verbale e
strutturale.
I dislessici sono pensatori
visivi, multidimensionali (utilizzano tutti i sensi).
Poiché tendono a pensare per
immagini e strutture, a volte risulta loro difficile comprendere lettere, simboli e
parole scritte.
Come risultato, le
lezioni, le conferenze e tutto il sistema scolastico li risulta
difficile.
Non perché "abbiano un problema", è perché le lezioni o presentazioni
no sono presentate nel modo in cui loro pensano e che, inoltre, il
modo i cui le lezioni vengono presentate non tengono conto del modo
in cui la memoria umana è naturalmente organizzata, e questo è
valido per tutti, non soltanto per i dislessici.
Spesso si pensa che la
dislessia sia semplicemente un problema di inversione di lettere e
parole, ma non è limitata a questi problemi (un errore concettuale
molto frequente).
La dislessia è una modalità del pensiero che tende a compensare la
difficoltà di elaborazione sequenziale del linguaggio e della
percezione. Ecco perché nella soluzione al problema
dell'apprendimento del dislessico devono essere presenti i seguenti
fattori:
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Forte interazione
(l'interazione è un aspetto importante perché aumenta la
motivazione e l'attenzione, ad esempio le domande automatiche di
verifica, i percorsi ed altre funzioni in Knowledge Master)
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Uso ottimo della voce
(anche se la voce è imprescindibile, perché evita il dover
"leggere" [il "problema"] la sola lettura a voce dei testi non
contribuisce all'apprendimento, perché rende ancora difficile
l'integrazione dei contenuti). L'ottimizzazione nell'uso della
voce si raggiunge con la lettura dei concetti, l'esecuzione dei
percorsi, e l'ascolto di domande e risposte automatiche,
elementi discreti facili da integrare.
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Interfaccia grafica
(l'interfaccia grafica presentata dalla mappa costituisce
l'abbattimento della prima limitazione all'apprendimento: il
testo.)
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Non tutti i dislessici
sviluppano le stesse capacità, ma tutti hanno in comune alcune
funzioni mentali:
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Hanno una capacità
eccezionale di manipolare le strutture cognitive in modo visivo
(abilità primaria). |
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Utilizzano rappresentazioni globali, sono capaci di integrare
più informazioni e variabili. |
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Sono orientati istintivamente all'apprendimento mediante
l'operatività (il fare, il vedere come
funzionano le cose). |
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La loro predisposizione per il pensiero visivo e la
sperimentazione concreta li rende particolarmente intuitivi e
perspicaci.
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La
dislessia si manifesta con frequenza diversa nei diversi paesi o
gruppi linguistici,
secondo la regolarità o irregolarità della rappresentazione
ortografica della fonetica della lingua utilizzata, ossia della
corrispondenza tra fonemi e grafemi.
La
dislessia ha una base neuropsicologica: alcuni processi di
discriminazione percettiva e di memoria, necessari al loro supporto,
sono deficitari.
Con frequenza lo studente dislessico,
ma non diagnosticato, viene considerato pigro, distratto, ed a queste caratteristiche si
attribuiscono i suoi scarsi risultati scolastici, per cui viene
spesso esortato a lavorare di più, ad essere attento e, in qualche
misura, viene sottovalutata la sua capacità di apprendere.
Il risultato di questo
atteggiamento è che lo studente perde la fiducia in se stesso.
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La
realtà è che il dislessico apprende in un altro modo,
non dal testo né dal discorso.
Con i programmi di
lettura vocale, che permettono di "ascoltare la scrittura",
si cerca di compensare nel dislessico la difficoltà evidente nella
lettura.
È vero che
l'utilizzo contemporaneo anche del canale uditivo migliora
in qualche misura la percezione del messaggio scritto,
ma rimane un problema (il principale, dal
punto di vista dell'apprendimento), che questo tipo di soluzione non
risolve: al dislessico risulta ancora più difficile decodificare i contenuti
di quello che legge.
La
vocalizzazione del testo, pertanto, non è una vera soluzione ma
solo un
palliativo.
La persona che legge senza difficoltà, deve realizzare
diverse letture, riflessioni e accessi alla sua memoria semantica (la
memoria permanente, che conserva la conoscenza precedente) per integrare la nuova informazione,
ossia, apprendere; per il dislessico questa attività di integrazione è
problematica, anche
con il supporto della lettura "ascoltata", perché la sua
memoria di lavoro funziona in modo poco efficiente quando opera su
rappresentazioni verbali, che richiedono elaborazione sequenziale:
il problema risiede nell'elaborazione del testo / discorso.
L'elaborazione
sequenziale è soltanto una delle modalità con cui la mente
decodifica le informazioni. Mentre i metodi tradizionali per
l'apprendimento si fondano prevalentemente su questa modalità,
la tecnologia delle mappe in Knowledge Master favorisce l'utilizzo della
modalità di elaborazione globale e sintetica, particolarmente
attiva nei dislessici.
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L'approccio di Knowledge Master alle mappe concettuali (o reti semantiche / basi di conoscenza) come risorsa per potenziare le capacità d’apprendimento dello studente dislessico.
La dislessia, dicevamo, è anche una difficoltà
nel processare le sequenze verbali, come il discorso e
la corrispondente trasposizione testuale. L'approccio di Knowledge Master alle mappe concettuali ha alcune caratteristiche che
consentono di migliorare
l’apprendimento dei dislessici:
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le mappe hanno un’interfaccia
grafica ed il dislessico pensa ed immagina meglio in modo grafico;
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il formato in cui l'informazione
viene presentata è il più vicino all'organizzazione delle idee
nella memoria umana; |
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le mappe non si “leggono” in maniera
sequenziale, perché sono strutture ad accesso diretto, non
necessitano di elaborazione (lettura o accesso) sequenziale;
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le unità semantiche (o logiche) sono
direttamente riconoscibili ed analizzabili;
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gli strumenti di ricerca e analisi
di KM facilitano l’accesso ai contenuti del messaggio cognitivo;
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la funzione "voce attiva" di Knowledge Master descrive la struttura cognitiva nella sua
essenzialità di concetti e relazioni organizzate in semplici
proposizioni. Ciò riduce al minimo la necessità di elaborazione
sequenziale; |
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l’associazione tra la logica del
messaggio cognitivo (la conoscenza), la rappresentazione grafica e
l'uso sincrono anche del canale uditivo (cioè la sinergia tra
logica, cognizione, multimodalità e multimedialità), oltre a
superare le possibilità dell’esposizione tradizionale, fa appello
alle capacità più forti del dislessico, quelle visive, e potenzia
le sue capacità percettive complessive;
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utilizzando principi fondamentali
della psicologia cognitiva quali la categorizzazione e la
rilevanza (con la funzione di riconoscimento automatico), lo
sforzo per riuscire a comprendere si riduce al minimo;
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i percorsi semantici, caratteristica
di KM, che
rappresentano concetti di ordine superiore, sfruttano tanto
l'animazione grafica quanto la vocalizzazione;
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le sessioni di domande -> risposte
(realizzate come conversione automatica della mappa) permettono l'interazione semplificata con i contenuti
da apprendere (e tutto il dialogo è anche vocalizzato); queste
sessioni diventano una esercitazione involontaria ed efficace
sui contenuti.
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essendo questa tecnologia progettata
per il potenziamento dell'apprendimento in generale, senza
distinzioni di età o di capacità personale, il dislessico non
viene isolato o differenziato dai suoi compagni di scuola: la
tecnologia delle mappe concettuali può diventare quindi anche
strumento per l'integrazione scolastica, senza evidenziare una
"diversità".
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Strumenti
di produttività specialmente sviluppate per i dislessici:
È possibile anche creare la mappa da un testo esterno, il cui è
possibile ascoltare parola a parola, frase a frase, ecc. La mappa
può essere creata direttamente dal testo con semplici interventi
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più di
330 mappe che coprono il programma degli ultimi tre
anni della scuola elementare |
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:: Le disabilità dell'apprendimento ::
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Esperienza ::
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