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Home > Disabilità > Sperimentazione  per la dislessia - Cagliari 2006
 

Sperimentazione formale dell'apprendimento con Knowledge Master per la dislessia

Cagliari - 2006

Apprendimento significativo:
favorire la comprensione nel soggetto dislessico attraverso l’utilizzo delle mappe concettuali, con la tecnologia di Knowledge Master 
 
Corso "stili diversi dell'apprendimento" (dislessia, ADD, autismo, ecc.) da Logical Media.


Nella primavera del 2006, il gruppo di ricerca e sviluppo di Knowledge Master Corp. ha intrapreso un rapporto di collaborazione scientifica con il Centro Diagnosi e Trattamento Disturbi dell'Apprendimento - CTR Cagliari, allo scopo di analizzare più in dettaglio gli effetti di un trattamento cognitivo basato sull’uso delle mappe concettuali di Knowledge Master, su ragazzi dislessici di varie età. 

Tale studio è stato progettato dalla dott.ssa Chiara Zampi (psicologo cognitivo del gruppo Knowledge Master Corp) e dalla Dott.ssa Stefania Busia (psicologa dell'apprendimento, referente del "Centro Diagnosi e Trattamento Disturbi dell'Apprendimento" CTR Cagliari), ed è stato interamente svolto nel centro di Cagliari, dalla dott.ssa Busia e dalle altre psicologhe dell'apprendimento, Dott.ssa Valentina Botta, Dott.ssa Stefania Desotgiu e Dott.ssa Michela Deiana.

 

La responsabile del "Centro Diagnosi e Trattamento Disturbi dell'Apprendimento" - CTR Cagliari. Dott.ssa Luisa Molinas (Neuropsichiatra infantile, formatore AID), ha fornito la propria supervisione sia nella fase di progettazione che in quella di realizzazione dell'intervento.

L'obiettivo è verificare se si può ottenere dai soggetti coinvolti un miglioramento qualitativo dell'apprendimento e una maggiore accettazione dello studio, grazie sia al metodo sia alla tecnologia, attraenti ed efficaci. 

Allo studio, realizzato nell'autunno 2006, hanno preso parte una decina di ragazzi dislessici di età compresa tra 12 e 15 anni, frequentanti classi dalla I media alla II media superiore.



Ad essi è stato presentato il metodo con alcune attività di gruppo e individuali, comprendenti l'uso diretto del software; a tutti è stato chiesto di applicarlo nei loro compiti scolastici, per un breve periodo (2 mesi), al termine del quale hanno risposto ad un questionario anonimo e facoltativo,
orientato a valutare il gradimento dell’esperienza appena conclusa e ad avere un giudizio sul software utilizzato.

Anche i loro genitori hanno potuto rispondere ad un questionario parallelo, su quanto da loro osservato dell'esperienza dei loro figli.

 


I risultati dei questionari

Le risposte ai questionari dei ragazzi e dei genitori, digitalizzate, sono state analizzate statisticamente. Per semplicità, qui vengono riportate solo le risposte risultate statisticamente discriminanti, con il grafico relativo ai dati di quella risposta. 

Per vedere i grafici, cliccare sulla risposta che interessa.

Le risposte più significative date dai ragazzi sono:

punto elenco

i ragazzi hanno valutato l’esperienza come soddisfacente nel complesso,

punto elenco

pensano che l’esperienza sia stata interessante,

punto elenco

giudicano il programma complessivamente buono,

punto elenco

in particolare, pensano che il programma sia facilissimo da imparare ad usare,

punto elenco

pensano che questa esperienza potrà migliorare i risultati del loro studio scolastico,

punto elenco

ma pensano che non sia sufficiente a cambiare la qualità del loro rapporto con i compagni di classe.


Fra le risposte date dai genitori, in merito all’esperienza del figlio, si evidenziano:

punto elenco

hanno valutato l’esperienza come soddisfacente nel complesso,

punto elenco

pensano che l’esperienza abbia in parte contribuito al superamento delle difficoltà scolastiche del figlio,

punto elenco

ritengono che il programma potrà essere molto utile al figlio in futuro,

punto elenco

ritengono che l’esperienza sarebbe assolutamente da ripetere

punto elenco

pensano in grande maggioranza che questa esperienza abbia cambiato il modo di studiare del figlio/a,

punto elenco

dichiarano in grande maggioranza che rifarebbero questa esperienza.


Conclusioni

Prima di procedere al commento dei risultati, è doveroso premettere che questo è il primo studio di tale genere e che, per questa ragione, ha incluso un campione iniziale non particolarmente numeroso, che non ha permesso per alcune domande del questionario di poter raggiungere un proporzione di risposte statisticamente significativa.
I risultati sopra esposti e le conclusioni che si possono trarre si riferiscono quindi soltanto alle domande che hanno superato i test statistici.


Lo studio ha mostrato l'effetto positivo di un intervento basato su un approccio tecnologico e cognitivo, sia sulla percezione dell’esperienza che sugli effetti presunti dell’intervento stesso. 
Sia i ragazzi che i genitori, infatti, hanno ritenuto l’esperienza appena fatta un momento molto positivo, in cui poter apprendere e sperimentare un diverso modo di studiare, senza limitarsi alla lettura ripetuta e noiosa (anche con supporto vocale) dei testi che, come è ben noto, nel loro caso è molto difficoltosa, snervante e frustrante, oltre a non risultare efficace alla prova dei risultati scolastici.

Riteniamo che il risultato e l’indicazione più importante, nello studio che abbiamo condotto, sia proprio quello di avere ricevuto un feedback positivo dai diretti interessati, dopo l’esperienza diretta di un approccio allo studio e all’apprendimento diverso da quello usato abitualmente: un  apprendimento basato sulla stimolazione cognitiva delle attitudini visuo-spaziali da una parte, e dall’altra sulla categorizzazione e sintesi dei concetti (attività che sono fondamentali sia  per la costruzione delle mappe concettuali sia per l’organizzazione efficace delle conoscenze in memoria).

Svolgere queste attività è più facile se coadiuvati da Knowledge Master, un software appositamente studiato per l’apprendimento, dotato di specifiche funzioni di facilitazione e stimolo nell’analisi dei testi e nella manipolazione cognitiva delle informazioni.
Le molte funzioni di ricerca e analisi dei contenuti, le domande e risposte automatiche, i percorsi e l
a manipolazione dell'argomento in modo visuo-spaziale, permettono di comprendere e strutturare anche visivamente, oltre che verbalmente, le nuove conoscenze.

È importante sottolineare che il software aiuta efficacemente chi ha difficoltà di attenzione o percezione, attraverso la multimodalità del supporto vocale contemporaneo alla visione della mappa o del testo, ma non si vuole in alcun modo sostituire al ragazzo che apprende: il software interagisce con lo studente, ma è il ragazzo stesso a creare ed organizzare le sue conoscenze.

Un approccio all’apprendimento attivo, sostenuto da personale attento ed esperto nel presentare e nel guidare verso un diverso metodo di studio, ha permesso di ultimare un’esperienza didattica e psicopedagogica efficace, divertente, stimolante e con ottime prospettive future.


Un’ultima nota riguarda la difficoltà dei ragazzi in questione di integrarsi nella classe e nella scuola, senza subire processi di dolorosa emarginazione o frustrazione sociale, fenomeni che alla lunga hanno importanti e negativi effetti sullo sviluppo della stima di sé e sulla motivazione allo studio e al miglioramento delle proprie capacità.
Dall’unica domanda del questionario risultata statisticamente valida, per quanto riguarda questo aspetto emerge (come prevedibile) che tale difficoltà non è direttamente superabile solo con una modificazione dell’approccio allo studio, e questo è ovviamente legato a due fattori determinanti: un approccio innovativo allo studio non sempre viene appoggiato o sviluppato dagli insegnanti, per vari motivi, ed è quindi a volte difficile utilizzarlo nella realtà scolastica quotidiana; il processo di integrazione ha bisogno di tempi lunghi e continui di sviluppo, e può essere promosso anche da un diverso e più positivo atteggiamento, che lo studente acquisisce nei confronti delle sue capacità e che lo portano ad interagire con gli altri.

Da questo punto di vista, questa esperienza ha mostrato come un ambiente favorevole all’integrazione sociale e alla comunicazione può dare un nuovo impulso alla voglia di interagire con gli altri di questi ragazzi, ma devono però sussistere nel quotidiano le giuste condizioni perché tale processo non venga meno. 

Desideriamo rivolgere un particolare ringraziamento al gruppo del CTR di Cagliari coordinato dalla dr.ssa Busia, per la disponibilità e la professionalità dimostrate nell’organizzare e portare avanti questa ricerca.

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